lunedì 6 luglio 2015

Grazie Grecia

Grazie Grecia
Eccomi, sono rientrato adesso dopo una lunga giornata di un’afa indimenticabile; non ho ancora letto nulla di ciò che è successo oggi, a parte delle dimissioni di Varufakis da ministro delle finanze del Governo Tsipras. Senza volermi informare di niente, ho voluto mantenere per intera per tutta la giornata la grande emozione che la notte greca ha suscitato in me; una emozione di cui da tempo avevo dimenticato il sapore e che mai avrei pensato di poter rivivere cosi intensamente. Ieri sera guardavo in diretta gli aggiornamenti che arrivavano sull’esito del referendum greco e non nascondo che vedere quel 60 più sugli schermi per diverse volte mi ha riempito gli occhi di lacrime e il cuore pieno di gioia. Eppure la Grecia, per quanto vicina all’Italia, mi è sempre parsa un tantino lontana. Possibile che proprio da questa piccola nazione di poco più di dieci milioni di abitanti dovesse arrivare una risposta cosi forte alle tante mie frustrazioni degli ultimi decenni che spesso mi hanno anche portato a pensare che fossi io ad essere fuori dai tempi? Scelsi nel ’91 di restare fedele ad una idea che aveva contraddistinto la mia giovinezza, e con quella idea ho continuato negli anni ad inseguire un sogno che ogni giorno che passava mi appariva sempre più lontano ed irraggiungibile.  I miei discorsi periodici e il richiamo continuo alla dignità che ogni essere umano non deve mai perdere, cosi come la mia ostinazione al non chinare la testa che mi ha portato spesso a subire ritorsioni anche pesanti  al punto da dover lasciare la terra dove sono nato e che amo, mi apparivano negli ultimi anni privi di significato e qualche volta il frutto di un pazzo visionario fuori dalla realtà. Non so a voi, ma a me la grande lezione di democrazia e di grande dignità venuta fuori dalle urne del popolo greco, mi hanno riportato al presente e soprattutto hanno ridato un senso alle cose in cui ho creduto e per le quali mi sono speso anche a costo di rinunce personali e dell’intera mia famiglia in tutti questi anni. Sarà perché la mia terra, la Lucania, è anche la culla della Magna Grecia, sarà perché dopo anni in cui ho visto, anche a sinistra, solo squallidi personaggi attenti solo ai propri orticelli, oggi ho potuto ammirare il gesto di un grande uomo, Yanis Varufakis, che per il bene del suo popolo non ci ha pensato un istante a mettere da parte le sue pur giuste ambizioni personali, sarà per la miriadi di emozioni che sento attraversare il mio corpo per questa grande vittoria della democrazia, ma io oggi mi sento veramente di dire grazie a questo piccolo grande popolo che sconfiggendo la paura oggi ha detto al mondo intero che è possibile non chinare la testa.

Grazie Grecia. 

domenica 5 luglio 2015

Lettera aperta di un albero secco al Sindaco di Fidenza

Lettera aperta di un albero secco al Sindaco di Fidenza.
Caro Sindaco, sono anni che aspetto in queste condizioni che arrivi il mio turno di essere tagliato per poter finalmente ultimare il percorso per il quale sono stato piantato, cioè finire in un accogliente caminetto e dare cosi un caloroso tepore a qualche gentile famiglia. Purtroppo come può notare dalla foto che allego, nonostante le mia ormai esaurita salute, mi tocca rimanere li dritto in piedi, perdendo qualche ramo durante gli inverni a causa del vento, e questo solo perché, come si suol dire, non ho santi in paradiso che raccolgono firme e fanno petizioni perché ormai io non sporco più i tetti di nessuno, ne tra i mie rami nidificano uccelli che poi sporcherebbero di escrementi le macchine parcheggiate.
Alcuni mesi fa mi siete passati di fianco, avete tagliato e potato rami delle piante a me vicine, eppure per me nessuna attenzione. Oggi mi dicono che state tagliando altri alberi più giovani e robusti di me che potrebbero attendere  ancora per anni il loro turno e invece io rimango qui in attesa di un nuovo inverno a patire il freddo e la neve. E che diamine, finiamola una buona volta con le raccomandazioni, credo che io abbia più diritto di altri, dato le mie condizioni, di poter aspirare di finire in un caminetto.

Egregio Sindaco, confido nella sua bontà e grande magnanimità affinche quanto prima Lei metta fine alle mie sofferenze e mi dia il mio giusto meritato riposo.

sabato 4 luglio 2015

Piante malate o bufala?
In Salento le piante di ulivo risorgono, smascherando clamorosamente la bufala della Xilella e le tante perizie, alla luce dei fatti chiaramente fasulle, che ne ordinavano l’abbattimento ad ogni costo. Eppure stiamo parlando di perizie di rinomati studi agronomici e università europee che sembrerebbero al di sopradi ogni sospetto.
A chi giovava l’abbattimento di decine di migliaia di piante di olivo che ha spinto la comunità europea a spendere fior di milioni in perizie smentite dalla natura stessa?
Ho voluto riportare la notizia della risurrezione degli ulivi del Salento solo come esempio e per ricordare a noi tutti e prima degli altri a me stesso, che quello che molte volte prendiamo per oro colato o come verità assoluta, in effetti alla fine si rivela essere un clamoroso errore umano o degli strumenti che abbiamo a disposizione. La scienza è piena di esempi di errori clamorosi, dalla medicina a tutti gli altri settori della sua applicazione, per questo il buon senso suggerisce, ove non vi siano evidenti casi di reale urgenza, di ripetere analisi e verifiche o acquisire pareri di altri studiosi al fine di evitare errori irreparabili come nel caso dell’abbattimento di dieci straordinari esemplari di cedro atlantico di Via Antelami.
L’analisi visiva dei monconi di tronchi rimasti, la loro consistenza, l’assenza evidente di funghi e la misurazione del diametro delle piante, di misura di gran lunga superiore a quelle riportate nella perizia che ne ordina l’abbattimento,  a me che sono inesperto ma anche a tutti coloro che abitano nelle immediate vicinanze o che sono passati in processione ad osservare lo scempio, ha dato una impressione diversa rispetto a quella di piante malate e meritevoli di abbattimento; allora era davvero necessario intervenire con tale tempestività anche senza alcun evidente segnale di pericolo reale? Non si poteva al limite intervenire con una semplice messa in sicurezza con una normale potatura dei rami secchi ed attendere altri pareri? La storia dell’Italia è piena di situazioni in cui nessuno sa darsi risposte di fronte a scelte cui non riusciamo a capire, ma è anche piena di fatti, e le ultime vicende della nostra capitale lo dimostrano, dove poi si scopre che spesso il bene comune diventa oggetto di uso improprio e a beneficio esclusivi di interessi di parte. Sicuramente non sarà il caso di Fidenza, ma come si dice, quando uno si scotta con l’acqua bollente, alla fine anche poi ha paura anche dell’acqua tiepida e dal momento che lo scempio di via Antelami non è unico nella storia fidentina ma è solo il prosieguo di analoghi episodi degli anni precedenti e che hanno visto avvicendarsi amministrazioni di diverso colore, allora il dubbio che ci possa essere qualche regia che esula dalle stesse amministrazioni e che il taglio sistematico di piante possa nascondere progetti di altro tipo diventa ogni anno che passa sempre una ipotesi più concreta. Io
 naturalmente non sono in grado di individuare chi possa stare dietro una regia di questo tipo, ne quali possano essere tali progetti, ne voglio avanzare accuse verso alcuno, ritengo tuttavia che sia dovere civico di ognuno di noi e di chi gestisce la cosa pubblica, avere un approccio meno semplicistico verso il bene comune e prima di arrivare ad atti estremi adoperarci in tutte le maniere per la sua salvaguardia.

Tonino Ditaranto