sabato 31 agosto 2013

Salsomaggiore- Premio fedeltà all'On Nicola Cataldo

Conferito questa mattina dal Sindaco di Salsomaggiore Terme il Premio fedeltà all'On. Nicola Cataldo, presente nella città termale ininterrottamente dal 1963 ad oggi.
Alla cerimonia di consegna dell'attestato di merito oltre al Sindaco Filippo Fritelli erano presenti l'Assessore Elena Francani e diversi lucani residenti nella zona venuti per salutare ed omaggiare l'On. Cataldo.
Nicola Cataldo Avvocato penalista, Deputato dal 1963 al 1975 ha ricoperto la carica di Sindaco di Pisticci (MT). Dirigente comunista è stato impegnato in prima persona nelle lotte bracciantili e per le occupazioni delle terre in Basilicata che raggiunsero il culmine con l'uccisione del bracciante Giuseppe Novello ad opera della polizia di Scelba nella notte tra 1l 13 e il 14 dicembre del 1949 a Montescaglioso.

Parole di grande apprezzamento per la città termale e per le sue acque sono state rivolte dall'On. Cataldo al Sindaco Fritelli e all'Assessore Francani oltre che all'intero staf del albergo Valentini che ininterrottamente lo vede ospite sin dalla sua prima venuta a Salsomaggiore.
Momenti di grande emozione quando per circa mezz'ora, con la sua lucida esposizione, l'On. Nicola Cataldo ha parlato del suo impegno politico sempre al servizio della Repubblica e della Giustizia, ripercorrendo tappe storiche delle grandi battaglie per la riforma agraria e per l'abrogazione delle norme del codice Rocco in materia di carcerazione preventiva essendo stato lui stesso arrestato e tradotto in carcere, dove vi restò per sei mesi insieme ad altri dirigenti comunisti e contadini, senza alcuna accusa a suo carico se non quella di organizzare le lotte bracciantili.


A Nicola Cataldo, compagno di tante battaglie, difensore gratuito nelle aule dei tribunali dei lavoratori e dirigenti comunisti e sindacali, grande combattente della lotta alle mafie e genuino interprete dei valori della Democrazia e della Costituzione italiana il mio personale augurio affinchè la lezione che viene dal suo esemplare comportamento possa continuare nel tempo ad illuminare il cammino di tutti coloro che quotidianamente combattono la cattiva politica, il mal costume e difendono la nostra Democrazia e i diritti di ogni cittadino.

Tonino Ditaranto




giovedì 15 agosto 2013

Fidenza: WEB rancoroso: succede a Fidenza

Fidenza: WEB rancoroso: succede a Fidenza
Io credo che gli si chiuda la vena. Che ci venga il bisogno di sputare addosso a quelli che ci stan vicino. Per rafforzare la sua priorità ideologica il rospo sputa veleno in do coio coio. Ma la cosa curiosa, come rimarcavo in altro ambito, è di come di persona si intartaglia e diventa timoroso anche della sua ombra. Ma nel suo maniero virtuale il re impera o l'imperatore realizza. Spiegare come possa prendersela con chi lo circonda, nessuno escluso, di come vomiti sentenze e giudizi e sproloqui è davvero difficile. ma alla fine chi lo vuole spiegare ? Basta prenderne atto, poi chi è masochista gode, chi è vendicativo se la lega al dito e chi è sereno lo ignora. Si, perchè il problema è tutto suo. Il mondo cattivo ha bisogno di nuovi martiri, lasciamolo immolare nel suo soliloquio , del resto, e non era difficile capirlo, è una persona molto aperta al monologo.

Ferragosto 2013: tre facce di questa Italia

Ferragosto 2013: tre facce di questa Italia

Si tratta di migranti extracomunitari che una volta in Italia finiscono nella morsa di feroci aguzzini che li schiavizzano per pochi euro al giorno. Quello del Caporalato purtroppo è una piaga che più volte ho denunciato personalmente da queste pagine e che non riguarda solamente le regioni del Sud o la raccolta di prodotti dell’agricoltura, ma spesso in fatti simili ci si imbatte anche nelle più progredite regioni del nord e della nostra stessa Emilia Romagna, dove bande organizzate di caporali, sorretti da cosche mafiose, hanno messo le mani in edilizia ed in altri settori vitali della nostra economia.



Spiagge italiane: i bagnanti vengono disturbati da aerei che trascinano striscioni inneggianti ad un delinquente.
Dieci aerei hanno sorvolato questo pomeriggio le coste italiane trascinando striscioni con la scritta “forza Italia fora Silvio”. Sarà ma la prima cosa che mi è venuto in mente sono le canzoni che affiliati alle cosche scrivono e cantano per inneggiare alle gesta di delinquenti mafiosi o camorristi.


Ma esiste anche un’altra Italia che nonostante le tante brutture mi rende orgoglioso di essere italiano.

A Siracusa i bagnanti fanno una catena umana per aiutare laguardia costiera a soccorrere una nave di migranti disperati in balia delle acque agitate. Questa è l’Italia della solidarietà, quella che resiste nonostante tutto. Nonostante la crisi, i latrocinii, nonostante i continui attacchi alla nostra democrazia e nonostante gli idioti insulti razziali di balordi come Calderoli o Bossi ai danni della Ministro Kiengh.

Questa è l’Italia che non si arrende e che grida forte in faccia a coloro che la vorrebbero vedere distrutta che per poterlo fare devono prima fare i conti con noi.

sabato 10 agosto 2013

Ma di cosa parliamo?

Ma di cosa parliamo?
Una settimana intera di post e commenti sui vari blog cittadini e sulla stampa per elogiare la scelta del Sindaco Cantini di collocarsi in aspettativa per rimanere al servizio dei cittadini data l’incompatibilità sopravvenuta tra il suo lavoro di dirigente dell’ospedale e la carica di amministratore, per poi scoprire che proprio ieri la norma che prevede tale incompatibilità è stata congelata lasciando tutto come era prima.
Visto che già da qualche settimana si era a conoscenza che il Senato stava per approvare tale congelamento, ci viene spontaneo chiederci se anche la conoscenza di ciò abbia influito sulla scelta del nostro Sindaco dal momento che ora potrà tranquillamente rientrare dall’aspettativa e tornare al proprio posto di lavoro.
Naturalmente la mia non vuole essere in alcun modo una insinuazione ne tantomeno voglio entrare nelle motivazioni che hanno spinto Cantini a fare la scelta che ha fatto; di certo è una scelta da elogiare ma che sarebbe ancora più encomiabile se ora il nostro Sindaco decidesse di rimanere in aspettativa e come dichiarato anche a mezzo stampa e di dedicarsi interamente, per questa ultima parte del mandato amministrativo, ai problemi della cittadinanza.
Resta il mio giudizio completamente negativo per una norma, che se pur giusta nei contenuti, con la retroattività poneva grossi problemi  anche di carattere costituzionale e per questo sin dal primo momento personalmente mi sono attivato con esponenti del Governo affinchè si arrivasse alla decisione odierna che ripara ad un madornale errore del Governo Monti.
Fatta giustizia in qualche modo per ciò che riguarda il futuro dell’Amministrazione che potrà arrivare tranquillamente alla fine del proprio mandato rimane la grande ingiustizia che hanno subito i due consiglieri di minoranza Montanari e Ghisoni, entrambi come Cantini oggetto del provvedimento, ma che nei confronti dei quali il decreto di congelamento non ha potuto mettere le cose a posto vista la frettolosità con la quale l’Amministrazione ha ritenuto di dover convocare il Consiglio Comunale per provvedere alla loro surroga da consiglieri. Non si poteva aspettare qualche giorno, magari facendo passare ferragosto per dare anche a Montanari e Ghisoni la possibilità di ritirare le proprie dimissioni?
Se il decreto Monti che introduceva l’incompatibilità in qualche modo era una forzatura della volontà popolare che aveva eletto Sindaco e Consiglieri nel 2009 c’è da rilevare che nel caso di Montanari e Ghisoni tale forzatura ha avuto il suo effetto e qualcuno sul comune ha fatto in modo che ciò si verificasse.
Buon ferragosto a tutti

Tonino Ditaranto

domenica 4 agosto 2013

Un atto di orgoglio nell’interesse dell’Italia

“ A Sua Eccellenza il Presidente del Tribunale Speciale
La comunicazione che mia madre ha presentato domanda di grazia in mio favore, mi umilia profondamente. Non mi associo, quindi a simile domanda, perché sento che macchierei la mia fede politica, che più di ogni altra cosa, della mia stessa vita, mi preme.
Il recluso
Sandro Pertini
Stabilimenti penali di Pianosa, 23 febbraio 1933”

Ricordavo di aver letto da qualche parte questa comunicazione di Sandro Pertini a proposito della richiesta di grazia avanzata dalla madre durante la sua permanenza nelle carceri fasciste; di un’altra grazia purtroppo si sta occupando la politica italiana e i media in questi giorni affinchè venga concessa al delinquente comune Silvio Berlusconi, condannato non da un regime dittatoriale, ma da tre gradi di giudizio della Magistratura di uno stato libero e democratico che può vantare una delle Costituzioni più belle e garantiste del mondo: l’Italia.
Il fatto che vi siano persone che mettano in discussione la libertà costituzionale della nostra Magistratura di poter arrivare ad emettere una sentenza di condanna contro un uomo tanto influente, politicamente ed economicamente, è vergognoso di per se, ma lo è ancora di più quando le voci si levano da parti consistenti del nostro apparato democratico, da parlamentari e da ministri della nostra Repubblica.
Nessuno ha questo diritto, se mai noi tutti abbiamo il dovere di far rispettare le decisioni della Magistratura e al tempo stesso difendere con ogni mezzo tutti i tentativi di devianza e scavalcamento della nostra Carta Costituzionale.
Silvio Berlusconi sarà pure il capo del PDL, partito che fa parte dell’attuale Governo, ma per la legge italiana è anche un condannato in via definitiva incompatibile sia con la presenza in una delle aule del nostro Parlamento sia con il fatto stesso di fare politica avendo perso i diritti civili in virtù della gravità del suo reato.
Può uno Stato come l’Italia condizionare la vita politica e i provvedimenti necessari all’uscita dalla crisi alle beghe personali di un condannato?
Già più volte lo stesso è stato graziato dalla galera in ragione di leggi ad personam che hanno sancito l’impunibilità o la prescrizione delle sue malefatte; a gran voce le stesse persone che chiedono la grazia per Berlusconi reclamano la riforma della Giustizia come se tale riforma dovesse ridare verginità allo squallido individuo che da vent’anni determina le nostre malesorti; su una cosa hanno ragione, che forse non c’è giustizia fino in fondo, perché se ci fosse stata Berlusconi e la sua allegra banda di ladroni suoi complici sarebbero in galera già da diverso tempo e forse l’Italia avrebbe conosciuto destini diversi.
Il Presidente del Consiglio Gianni Letta si è recato personalmente da Silvio Berlusconi non si sà se ad esprimergli solidarietà o cos’altro, di sicuro la visita di Letta ad un condannato il giorno stesso della sua condanna non fa onore al ruolo che ricopre ne alla dignità di un popolo che dimostra quotidianamente di tenere tanto all’Italia al punto di accettare anche provvedimenti indigeribili pur di vederla uscire dalla crisi.
Come si sa però il troppo storpia e la pagliacciata cui stiamo assistendo in questi giorni è davvero inaccettabile.
Se la legge è uguale per tutti, se in galera ci vanno i ladri di gallina, a maggior ragione la stessa deve valere anche per coloro che hanno rubato allo Stato italiano come sancito da una sentenza della Corte Costituzionale.
Oltre non possiamo assistere allo scempio delle nostre leggi e della nostra Costituzione, il Presidente Letta, il Parlamento, i Partiti e i movimenti che si riconoscono nella nostra Costituzione diano prova di coerenza e con un atto di grande orgoglio nazionale ridiano a questo Paese quella dignità conquistata con il sangue di migliaia di giovani italiani e con la determinazione e il coraggio di uomini di valore come Sandro Pertini.

Tonino Ditaranto