martedì 30 ottobre 2012

Risposta alla mail di Niki Vendola

Mail di Vendola:

Ciao Antonio,

innanzitutto ho il piacere di annunciarti che ho raggiunto il numero di sottoscrizioni necessario per essere candidato alle primarie del centrosinistra, dell’alleanza “Italia. Bene comune”, che si terranno il prossimo 25 novembre.
Ho deciso di candidarmi alle primarie poiché ho intenzione di guidare la coalizione che si candida a governare il nostro paese per archiviare la lunga stagione del berlusconismo.
Come ho sempre fatto nella mia vita politica, intendo condividere con le donne e gli uomini che mi hanno dato fiducia le idee, le emozioni, le pratiche politiche che metteremo in campo per cambiare l’Italia.
In primo luogo terrei molto a una tua opinione sul sito www.nichivendola.it, il nostro principale strumento di comunicazione e condivisione, insieme alla mia pagina facebook e al mio account twitter.
Ho scelto di realizzare una campagna per le primarie sobria e a basso costo. Le mie uniche fonti di finanziamento sono i contributi volontari di singoli cittadini e cittadine.
Mi permetto quindi di chiedere anche a te un piccolo contributo.
Inoltre, a partire dalla email di oggi, vorrei tenerti in costante aggiornamento sulla mia campagna, auspicando una tua partecipazione diretta come volontario e in tutte le forme che riterrai più efficaci o che tu stesso vorrai suggerirci.
In conclusione, mi farebbe piacere che stasera alle 21 ti sintonizzassi su Rai 3, dove sarò ospite di Fabio Fazio nel suo programma “Che tempo che fa”.

Buona serata.

29 ottobre2012

Niki Vendola


Risposta:

 
Caro Niki,
rispondo alla tua mail dicendoti subito e con estrema onestà che questa volta non sarò della partita. Non è cambiato nulla nel mio modo di pensare rispetto all’ultima volta che ci siamo incontrati ad Imola un anno e mezzo fa, come nulla è cambiato nella mia visione di una nuova sinistra di cui l’Italia ha bisogno della quale tu ti eri fatto genuino portavoce e promotore al nostro congresso fondativo a Firenze.
Sono e rimango un iscritto a SEL, proprio per questo mantengo fede agli impegni presi durante quel congresso. Tu stesso ci avevi messo in guardia allora del rischio che correvamo che in SEL potessero arrivare i soliti arrampicatori che non trovavano posto in altre formazioni politiche. Bene Niki, guardati intorno, non senti il fetore che quegli arrampicatori hanno portato all’interno di SEL? Ritieni per davvero che si possa costruire una nuova sinistra lavorando fianco a fianco con formazioni politiche o individui che hanno fatto della corruzione e della bramosia di potere il loro scopo di vita?
Se a te sta bene cercare una intesa con quel PD sempre più invischiato con lobbies e gruppi di potere a me questo invece fa dare di stomaco.
Ti ho seguito fin da quando eravamo nei giovani comunisti, poi attraverso il PCI, Rifondazione e poi SEL, abbiamo combattuto battaglie aspre ma sempre senza perdere di vista quegli ideali di giustizia e pulizia morale che ci aveva trasmesso Enrico Berlinguer; ti conosco molto bene per escludere oggi un tuo eventuale cambiamento nel modo di pensare e anche se io stesso sono convinto che a volte dei compromessi si rendono necessari per raggiungere i nostri obbiettivi, nessun compromesso però deve essere fatto con coloro che rubano, sperperano i denari pubblici e si ingozzano alle spalle dei lavoratori e delle famiglie italiane alle quali sempre più si fa pesare il peso di una crisi che non è del paese ma di loschi figuri che in questi anni hanno speculato sulle sorti dell’Italia.
Mai come in questo momento l’Italia ha avuto bisogno di nutrirsi di politica; la buona politica, quella alla quale noi siamo abituati; non avere fortemente presente questo si rischia di consegnare l’Italia al qualunquismo: Parma prima e la Sicilia adesso ne sono l’esempio. Possibile che con la tua grande intelligenza tu non ti renda conto di questo?
Vai pure con Bersani, con Renzi, o con chi ritieni più opportuno; ricorda però che quelli sono gli uomini che tengono in piedi il governo degli affamatori del popolo; io per quello che mi riguarda rimarrò nel posto che sono sempre stato: di fianco ai lavoratori.
Tonino Ditaranto

venerdì 26 ottobre 2012

Vendola: Aspettando il 31 ottobre


Dovremmo attendere il 31 ottobre prossimo per capire se il Governatore della Puglia e Presidente di Sinistra Ecologia Libertà Niki Vendola sarà condannato e di conseguenza si ritirerà dalla vita pubblica come annunciato, fino ad allora la cosa che possiamo fare è interrogarci sul caso che lo vede coinvolto e sulla legittimità di una scelta cosi drastica in caso di condanna.
L’accusa è concorso in abuso d’ufficio per la nomina di Paolo Sardelli (una eccellenza nel suo campo) all’ospedale San Paolo di Bari.
In Particolare, secondo il Pubblico Ministero Vendola avrebbe favorito il Sardelli facendo riaprire i termini per la partecipazione al concorso: concorso che poi si sarebbe svolto comunque regolarmente e senza raccomandazioni di sorta.
Naturalmente le regole esistono e vanno rispettate, cosi come una eventuale condanna del Governatore sarebbe la giusta conseguenza di un atto illegale; io però mi chiedo se in una Italia attraversata da scandali di ogni tipo, dai continui latrocini alle corruzioni, dalle concussioni ai personalismi di ogni sorta, sia giusto che a lasciare sia una persona rea di aver spinto per la riapertura dei termini per far partecipare un luminare della medicina ad un concorso per un posto dove in precedenza si erano verificati comportamenti, quelli si, non consoni alla corretta gestione di un reparto ospedaliero.
Se a L’Aquila si fossero riaperti i termini per la partecipazione alle gare d’appalto per il terremoto e si fosse permesso di parteciparvi altre ditte non invischiate con fatti di corruzione, staremmo ora a piangere sulle tangenti pagate o invece staremmo processando coloro che avrebbero impedito che si arrivasse agli appalti truccati? Certo, un Amministratore deve camminare nel compiere  degli atti all’interno di regole di legalità, ma diverso deve essere il giudizio complessivo quando la forzatura di tali regole consente poi alla pubblica amministrazione il raggiungimento di obbiettivi  straordinari come quelli conseguiti in questi anni all’ospedale San Paolo. Resta la condanna penale alla quale non ci si può sottrarre nel caso fosse ritenuto colpevole, ma questa da sola ed in primo grado di giudizio, no può in alcun modo essere motivo di ritiro dalla vita pubblica di una persona che a conti fatti ha operato per il bene collettivo.
Ho avuto modo di esprimere tante volte il mio giudizio negativo sulle ultime scelte politiche di Vendola; ritengo sbagliato il suo continuo inseguire le sottane del PD come lo ritengo responsabile dell’arrivo all’interno di SEL di una marea di arrampicatori sociali che di fatto hanno determinato le scelte di un partito nato con le intenzioni di ricostruire la sinistra ma che è finito per il diventare una costola del PD; ho dichiarato in tempi non sospetti la mia non partecipazione alle primarie ne il mio appoggio a Vendola alle stesse; ma in questa vicenda in tutta onestà, anche in caso di condanna, mi sento di affermare che Vendola ha operato per il bene comune.
Tonino Ditaranto

martedì 23 ottobre 2012

Internati Militari e Politici in Germania 1943 - 1945: conferenza pubblica a Fidenza

Internati Militari e Politici in Germania 1943 - 1945: conferenza pubblica a Fidenza

L'8 settembre '43 costituisce una data tragica per Ettore Ponzi e per tanti altri che come lui erano impegnati combattere su fronti lontani dalla Patria. L'esercito si sfalda, le persone restano sole in territori infidi, infestati da gruppi di irregolari dediti alla rapina e capaci di ammazzare per un paio di scarpe. Giornate terribili, angoscianti: malato, senza cibo, col fiato della morte sul collo lotta per sopravvivere, finché finisce prigioniero dei tedeschi che lo internano in Germania nel campo di concentramento di Wieztendorf .
Pier Paolo Mendogni
Dalla Gazzetta di Parma di Sabato 6 ottobre 2001

http://www.ponziettore.it/memorie2.html

Sabato 27 ottobre 2012
Ore 21
Sala Ex Macello
Via Mazzini 3 - Fidenza

CONFERENZA PUBBLICA
con letture e presentazioni video

Internati Militari e Politici in Germania 1943 - 1945.
Ettore Ponzi, una storia borghigiana.
Relatori

Dott. Mario Avagliano

Curatore per Einaudi del volume "Gli internati militari italiani. 
Diari e lettere dai lager nazisti 1943 - 1945" - Ricercatore ANPI - Irsifar 
e vincitore del premio Fiuggi Storia 2012
Dott. Ambrogio Ponzi

Curatore delle memorie di guerra e prigionia di Ettore Ponzi

A.N.P.I. - Sezione di Fidenza

Si riceve e si pubblica

Quale presidente nazionale degli ex internati nei lager nazisti mi farà piacere di legge quanto ha scritto e scrive Ambrogio Ponzi Grazie per l'nvito.
Raffaele Arcella

sabato 20 ottobre 2012

Grillo tra bugie e manipolazione mediatica

Vi immedesimate in quel che fa e in quel che dice Beppe Grillo?

 Pensate che lui, il suo movimento e i suoi affiliati siano diversi da tutti gli altri, gente ed idee coerenti, che “facciano la differenza” e sarebbero in grado di far svoltare l’Italia?
 Vi porto le mie considerazioni a tal proposito.
  - Nel regolamento del suo movimento si legge che non potrà essere accettato tra i candidati chi ha ricevuto condanne penali in giudicato, regola che mi pare non esista in nessun  paese del mondo, ma vabbè è il suo movimento e fa come gli pare. E però lui stesso, che ha una condanna per omicidio colposo plurimo (incidente d’autoi genitori sono deceduti, la bimba è sopravvissuta)  invece sarebbe degno di svolgere il ruolo di guru…a vabbè, ma lui non si candida, quindi anche se tesse le fila dall’esterno rimane “coerente”.
E poi la storia che dopo due mandati devi andare per forza a casa: capisco che l’intenzione è buona, ma quindi avrebbe mandato a casa Pertini? Berlinguer? De Gasperi? Gente che indubbiamente ha danneggiato il nostro Paese, senza ombra di dubbio…
-       Come mai rifiuta i confronti diretti e pubblici? Grillo fa solo soliloqui, al limite concede solo interviste con domande rigidamente pre-confezionate. Per es. il 09/01/2008 aveva inizialmente un’intervista con Gilioli (L’Espresso) ma poi quando ha visto le domande e che le sue risposte sarebbero state trascritte si è tirato indietro all’ultimo momento.

 Vi ricordate per caso un altro politico che aveva quest’atteggiamento?

 Sì,perché Grillo è ormai un politico, è inutile che nega, dice che fa satira ma non puoi fare l’uno e l’altro, devi scegliere.

 - Uno dei suoi bersagli preferiti è sempre stato il condono tombale. Beh, certo, ha ragione.
Peccato che lui ne abbia usufruito con la Gestimar (l’immobiliare di cui è socio col fratello Andrea). Tutti bravi a predicare…
 Veniamo al blog e all’eminenza grigia Casaleggio (Casaleggio associati). Casaleggio (l’anima del gruppo) e company si occupano della gestione del blog di Grillo. Sono dei profondi conoscitori di web marketing e attuano strategie aggressive e scorrette (marketing virale). In sintesi (per chi vuole approfondire in rete si trovano facilmente informazioni al riguardo) alcuni soggetti vengono pagati per moltiplicare le visite nel sito, scrivere numerosi commenti (basta crearsi più di un profilo, è tutto anonimo), far salire quindi  il ranking di un sito su google e influenzare così anche il visitatore occasionale che, vedendo un “grosso” sito e solo con commenti positivi, comincia a fidarsi o ad acquistare… Si sono fatti scoprire perché sono andati a fare lo stesso lavoretto su altri siti, a volte con gli stessi commenti (per es. sul ‘Fatto quotidiano’) e gli amministratori li hanno scoperti. Mi si dirà, ma queste cose le fanno anche altri, ma certo, e chi lo nega, infatti Grillo è uguale agli altri (se non peggio), è proprio questo il punto.
Anzi è peggio perché gli altri imbrogliano in silenzio, lui ha l’arroganza di parlare di “onestà” e “trasparenza”…un’indagine inglese pubblicata sull’ANSA ha dimostrato che il 54 % dei suoi contatti (follower) su twitter sono falsi, questa è l'onestà?

E se nel 2004 ha dichiarato 2.133.694 di euro, nel 2006 (nel frattempo apre il blog, dove si vende di tutto, meetup a pagamento ecc.) raddoppia a 4.272.591…non sarà tutto merito del blog ma una buona parte sembra di sì…quindi tutto ciò non è per il bene della nazione ma per la saccoccia cari miei. Sul suo blog non puoi scrivere un commento negativo strutturato, procate e vedete se dura più di un minuto…perché ci sono gli scagnozzi pronti a censurare.
Tra i partner della Casaleggio ci sono sia la Enamics sia la Bivings Group, compagnie americane di portata gigantesca ma soprattutto legate a mostri della finanza internazionale, dalla J.P. Morgan, che facente parte del gruppo Rockfeller ha una sua mano appoggiata sul volante del mondo, al ministero del tesoro degli Stati Uniti.
dov’è finito il «messaggio» della prima ora, quello della lotta contro il «signoraggio monetario»?

Su YouTube, i video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante…Perché?
Coda di paglia?

Al V-day di Bologna Grillo proietta la lista dei parlamentari condannati usando un computer con windows xp, lo stesso sistema operativo che poco più tardi sputtanerà in favore dei software liberi. E’ un genio del male. La sua intelligenza è sovrumana e soprattutto crede in quello che dice!

 L’altra crociata, contro i finanziamenti pubblici. E perché in Emilia i suoi due consiglieri nel 2010 hanno preso circa 300.000 euro come “contributo al gruppo consiliare”? Al gruppo dei 5 stelle in Piemonte sono stati versati oltre 417 mila euro, divisi tra “costi di funzionamento e per il personale”! Ahaahahhaha! I contributi ai gruppi consiliari ogni regione possono essere assimilati a quello che i finanziamenti ai gruppi parlamentari rappresentano a livello nazionale. Se dobbiamo prenderci in giro, basta dirlo.

 La trasparenza finanziaria. Non risulta che i movimenti 5 stelle locali abbiano una partita iva, sede legale ecc. quindi non possono esistere conti bancari (l’unico titolare è lui stesso). Quindi i fondi raccolti alle manifestazioni non si sa chi li registra, dove vanno a finire. Grillo ha detto “Siamo puliti e di questo vi dovete fidare alla cieca!” Aahahahhahaa…
Se fosse vero sarebbe un fatto molto grave, alla faccia della tracciabilità e trasparenza finanziaria.

 Dice che nel suo movimento c’è la vera democrazia, quella “dal basso”, ma non è quello che sostengono parecchi organizer di meetup (una specie di capoccia locale, stando alla digitalissima organizzazione del M5S). “Si lavora col ricatto”, “Il movimento funziona come il Vaticano, hai il Papa, Grillo e i cardinali, la Casaleggio associati“Casaleggio tiene anche incontri a porte chiuse, che è vietato riprendere, in cui istruisce i candidati su cosa dire e come. “E adesso vi dico la verità, altro che libertà e partito non leader. In M5S non c'è più libertà, Casaleggio prende per il culo tutti, da noi non c'è più libertà (G. Favia)

Non vuole gli ebrei nel suo movimento, si inventa lettere mai esistite che gli avrebbero scritto il Papa (!) e il Presidente cinese (si lamenta anche che in Cina il suo sito è stato messo all’indice, ovviamente tutto falso),  incita a non credere nel nesso HIV-AIDS, si scagliò contro l’uso delle diagnosi precoci in oncologia (ignorante), apostrofò la Levi-Montalcini come ‘vecchia puttana’ perché avrebbe comprato il Nobel, i vaccini non servono a nulla (prova a non vaccinarti per tetano o difterite e poi vediamo se arrivi a 25 anni), sbraita contro l’amnistia, populista al servizio dei poteri forti (vedete chi sono gli amici del suo socio Sasson) guadagna come 400 precari messi insieme (c’è un repertorio molto vasto delle numerose fesserie che ha detto negli anni), non sa cosa sia una quota rosa, tematiche 'femminili' assenti nel programma, sui temi morali vanno a ruota libera in sincrona confusione…
La cosa di cui bisogna dargli atto è che purtroppo stuzzica l’atteggiamento pregiudiziale della gente che non si sente rappresentata dal politico di professione e quindi finisce per ascoltare lui e i suoi galoppini. Ma vederli come alternativa è veramente inquietante.

Ma se eri bravo a fare il comico, perché hai voluto cambiare mestiere? Io un'idea ce l'avrei...

Postato da "Torrista" su Montescaglioso.net

Italia: Accanimento terapeutico


In diversi negli ultimi giorni mi hanno chiesto per chi voterò alle prossime primarie del centro sinistra; la mia risposta non può essere che una sola: NON VOTERO’. Credo anche che per la prima volta nella mia vita non mi recherò alle urne alle prossime elezioni politiche.
Eppure ho speso una vita a convincere altri della importanza delle elezioni e del parteciparvi.
Cosa è cambiato per spingermi questa volta ad una scelta cosi drastica e lontana dal mio modo di pensare?
Più volte negli ultimi tempi abbiamo richiamato la crisi che attraversa l’Italia e la politica ma questa da sola non basterebbe per giustificare da parte mia una tale scelta; ho passato quarant’anni della mia vita in politica e ne ho visto di cotte e di crude. Questa volta vi sono dei fattori che mi spingono in una direzione che mai avrei potuto pronosticare.
I fatti degli ultimi tempi hanno messo in mostra una immagine del nostro Paese completamente diversa dai tanti periodi bui che abbiamo passato dalla nascita della Repubblica fino ad oggi. Siamo passati attraverso crisi economica anche più gravi, periodi in cui la Democrazia è stata messa in seria difficoltà dai tanti tentativi di colpi di stato; siamo passati attraverso gli anni del terrorismo e abbiamo superato tangentopoli.
L’Italia più volte è stata sul punto di soccombere ma sempre ha saputo sollevarsi. La ragione di questa nostra capacità stava nel fatto che se da una parte il cancro aggrediva con veemenza settori dello Stato, dall’altra avevamo una massiccia dose di anticorpi tali da essere in grado di affrontare e sconfiggere il male con successo. Gli anticorpi dello Stato, i sindacati, i partiti politici, l’associazionismo, la scuola, il mondo del lavoro ha saputo reagire dandoci ogni volta la forza necessaria per venirne fuori. Collante unico di questi anticorpi lo spirito di solidarietà insito nel dna degli italiani.
Per quanto oggi mi sforzi di  cercare nei vari settori della nostra società quegli anticorpi necessari per venirne fuori anche questa volta, mi imbatto sempre in una cancrena diffusa che ha invaso tutto il corpo della nostra Italia. L’Italia è in metastasi, per continuare ad usare una  metafora medica.  Le regioni, le provincie, i comuni sono ormai stati colpiti dal cancro; i partiti politici sono il cancro stesso; i sindacati sono sempre più sottomessi alle logiche padronali e quelli che ancora oppongono un minimo di resistenza lo fanno non più con lo spirito missionario che era stato dei grandi dirigenti del mondo sindacale quali Giuseppe Di Vittorio e Luciano Lama ma con spirito di funzionar iato che porta gli attuali dirigenti sindacali a vivere il proprio ruolo più come mestiere che come reale scelta di vita.
Se negli anni scorsi si riusciva a sopperire alle carenze dei vari settori dello Stato con la spinta propulsiva che veniva dalla scuola e dalla cultura, oggi dobbiamo prendere atto dello svuotamento di contenuti di un sistema scolastico completamente snaturato e di un decadimento progressivo del livello culturale degli italiani. Quelle che possono apparire come le novità del momento non vanno oltre il pavoneggiare del sindaco di Firenze, autonominatosi rottamatore, che viaggia con carta di credito della provincia, non immune lui stesso a pratiche comportamentali dell’attuale sistema, o il Movimento 5 stelle che pur raccoglie il dissenso di gente schifata dall’attuale stato di cose ma si affida alla cappa dirigenziale di personaggi e multinazionali della comunicazione che hanno l’unico scopo di rimpinguare il proprio portafogli.
La cura che oggi ci viene prospettata quindi per questa nostra Italia malata non è altro che una ulteriore malattia da aggiungere alla cancrena che ormai divora tutto il corpo.
Continuare a mantenere in vita un malato terminale con la somministrazione di leggi e leggine, anche cambiando il sistema elettorale o con nuove elezioni, senza cambiare il sistema Italia rischia di rivelarsi solo un inutile accanimento terapeutico. Per quanto noi possiamo cercare di mantenere in vita una persona completamente invasa dal cancro, potremmo solo prolungarne l’agonia, ma il destino alla fine sarebbe segnato.  Bisogna solo avere il coraggio di riconoscere che questo nostro sistema è ormai giunto alla fine; Dopo una guerra, o dopo un fallimento ci si rimbocca le maniche e si ricostruisce con spirito nuovo. Ecco quindi di cosa ha bisogno l’Italia; ha bisogno di spirito nuovo e ripartenza e per poterlo fare bisogna avere il coraggio di dichiarare la morte di questo sistema e riformulare un nuovo patto tra gli italiani con una nuova Costituente.

Tonino Ditaranto