lunedì 19 marzo 2012

Pre-potere, pre-potenti e parvenus



Persino un moderato, come el Dun Lisander, prudente cattolico, sempre abituato ad operare, discretamente, dietro le quinte, aveva però sottolineato, per i suoi venticinque lettori, che “i provocatori, i soverchiatori e tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi.” Aveva forse previsto il '68 ed i black-bloc? Da sempre il genere umano si divide tra chi usa prepotenza e chi invece la soffre: “hoc volo, sic iubeo, sit pro ratione voluntas”, in un prevalere della volontà personale sul libero arbitrio. Dopo più di 150 anni di “unità nazionale”, i campioni di questo modus operandi sono sempre stati i nostri uomini politici, solitamente collusi -tranne rarissime eccezioni, confermanti la regola- con le camarille massoniche, le mafie e le lobbies finanziarie ed economiche, loro contemporanee, da Cavour a Berlusconi, fino ai ministri dell'attuale governo, tanto bravini, così perfetti, tutti scolaretti primi della classe: “Sì, io lo so, signora maestra!”. Se si tratta, comunque, di imporre sacr.., sacrif…, sacrifici agli altri, sono anche capaci di commuoversi, fino alle lacrime. Essi ci fanno già abbastanza bene quando non ci fanno del male, Deo gratias; quando poi i pre-potenti litigano, per noi poveracci non sono altro che guai. Ciò mentre loro, i Prominenten, hanno se non altro, il privilegio di poter sempre osservare le catastrofi dall'alto di qualche attico esclusivo, magari nell'attesa dell'elicottero salvifico. I grandi della terra possono bene scherzare con i santi; ma i nostri governanti non sono grandi nemmeno come statura fisica; da noi, il potere non nasce dalla canna del fucile, ma dal pre-potere economico e dall’appartenenza ad una certa casta iperuranica. La nostra forma di “democrazia” si baserebbe sui diritti dell'uomo; ma il mio potere è quanto e quello che sono, il mio potere mi conferisce il mio essere quel tale e non altri. Io sono il mio potere, io sono quanto posseggo, costruito faticosamente, giorno dopo giorno; nessuno tocchi dunque Caino, andate in cerca della pecorella Abele, più avvezzo ad obbedire al Potente. Io sono l'antenato di me stesso, la mia famiglia inizia da me, la loro invece termina all'Olgettina, in una Banca, a Piazza Affari, nei festini a base di sesso a pagamento e cocaina a go-go, nelle sagrestìe parrocchiali, nelle anticamere dei vescovadi. Essi amministrano una Repubblica che è nata e si fonda ancora non sul lavoro, ma sull’ingiustizia sociale più maligna, proterva ed infame. Nikita Kruscev aveva definito i politici come personaggi che promettono di costruire un ponte anche dove non c'è un fiume ed Amleto, icona tragica dell'uomo solo, a combattere il Fato, aveva mormorato, tra sé: “A politician...one that would circumvent God”. I nostri amministratori pre-potenti credono di saper tutto, protetti dalle aspersioni e dalle benedizioni di monsignori e cardinali, baciati ed abbracciati da boss mafiosi, ma non sanno niente, e perciò stesso percorrono fulminee e folgoranti carriere, soprattutto ricche di remunerazioni, prebende, privilegi ingiusti e maligni. I giovani che reggono gli strascichi a questi imperatori senza abiti culturali ed intellettuali, appartengono alla vasta schiera dei parvenus 25-30enni, muniti di Smartphone ed Ipad, che coprono le loro vanità e vacuità sub-umane con abiti che paiono confezionati dagli stessi sarti di John Gotti, con camicie di Angelo Inglese e scarpine di Baldinini e Roger Vivier; sono agili come bertucce, nel risalire le pertiche del carrierismo. Ma, come le scimmie, una volta arrivati in cima, non mostrano altro che il loro deretano spelacchiato. Ed anche se loro ed i loro burattinai si coprono di essenze costosissime, puzzano pur sempre, inesorabilmente; e dove si posano e si siedono, come la m..., fanno solo danni. ”Médiocre et rampant, et l'on arrive à tout”, aveva scritto Beaumarchais. Io sono comunque del parere che ai pre-potenti ed ai loro galoppini arrivisti, non solo si dovrebbe impedire di arrivare, ma, soprattutto, di partire.

Franco Bifani

domenica 18 marzo 2012

Riflessioni a voce alta: e se dietro la nomina di Pantano ci fosse qualcos’altro?


Durante un mandato amministrativo, è normale che vi siano degli aggiustamenti in corso d’opera, si cambiano assessori, deleghe, una volta si cambiavano anche i sindaci quando ciò era consentito per legge, durante il mio mandato amministrativo in qualità di consigliere comunale e di assessore, ricordo che a metà circa del quinquennio, cambiammo sindaco e diversi assessori. Tutto normale, nessun partito o amministrazione è immune da questa pratica, e guai se di fronte a problematiche interne alle amministrazioni non si provvedesse alle necessarie risistemazioni.
Quello che invece mi lascia qualche perplessità non è tanto il fatto che l’amministrazione Cantini abbia provveduto alla sostituzione di diversi assessori, quanto invece il modo e alcuni uomini subentrati e la relativa ridistribuzione delle deleghe.

venerdì 16 marzo 2012

Storie di cavalier serventi – Don Chisciotte della “MANCIA”

Storie di cavalier serventi – Don Chisciotte della “MANCIA”

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
Chissà se Guccini alla luce delle imprese del Don Chisciotte del Ducato canterebbe ancora storie di Cavalieri Erranti?
La storia ebbe inizio in quel di Ugozzolo, dove un grosso mostro dalle fauci di lupo era pronto ad inghiottire bimbi buoni e bimbi cattivi e tutti i cortigiani del Ducato della bella Maria Luigia.
Dalle narici del mostro sbuffi di veleno sugli inermi ed impotenti cortigiani, rassegnati ormai alla loro orrenda fine.
Ma ecco sul dorso del destriero apparire il nostro eroe, lancia in pugno e scudo al braccio abbattersi, sprezzante del pericolo, sul mostro.
Tal Rossi Don Chisciotte gridava ai quattro venti, e ai cortigiani urlava “ vi salverò dal mostro miei prodi cortigiani, il mostro abbatterò,bambini e adolescenti vi giuro salverò”.
Peccato che la corsa del nostre eroe ebbe fine quando il suo destriero lanciato a folle corsa inciampò in “primarie” margheritine che stavano sbocciando, cosi fu che il nostro prode, finito a terra cadde ai piedi del gigante, tal Vincenzo  da Bernazzo, che la spada sulla testa al nostro eroe pose per farsene suo schiavo.
Fu cosi che fini prima ancora di essere cominciata la storia del Cavaliere Errante che divenne Cavalier Servente.
Del Rossi Don Chisciotte  non s’ebbe più notizie se non che da Cavaliere divenne uno scudiero, ma da tutti ricordato nei secoli a venire come il prode cavaliere della “mancia”.

sabato 10 marzo 2012

Perché i poveri non possono permettersi uno sviluppo sostenibile- di Maddalena Rotundo




Da Maddalena Rotundo riceviamo e volentieri pubblichiamo

L’ultima regione d’Italia, la più povera,  quella in cui  uomini e  animali vivevano in promiscuità, poggiava sul giacimento petrolifero più grande d’Europa. Giacché non poteva disporre della risorsa, né opporsi per sempre alla sua estrazione, i danni  erano insiti nella beffa.  Lo Stato  che ne  deteneva  la titolarità, in luogo di  destinarla    a riserva  strategica  e investire su centrali a  energia alternativa,  dopo  una campagna di rilancio delle attività estrattive caldeggiata da Assomineraria, preferì  sfruttarla,   ufficialmente  per affrancare il paese dalla dipendenza energetica dall’estero.  La storia  potrebbe riportare inoltre che   la Regione, divenuta nel frattempo   in materia di sfruttamento delle risorse   interlocutore principale   delle società estrattive e dello Stato, si   fa trovare impreparata ad opporre qualsiasi  sorta di obiezione, che  almeno avrebbe permesso di  prendere   un po’  di tempo, in attesa   che i derivati del petrolio divenissero oggetti da museo. Lo Stato al contrario  si affretta a  facilitarsi l’acquisizione del petrolio lucano con il decreto 625/96, trascurando  di riflettere sul fatto - ma era chiedere troppo-     che  è la disponibilità di idrocarburi a impedire la diffusione di tecnologie alternative.  Intanto  la condizione  di perenne necessità occupazionale  in cui versa la regione     incoraggia alla fine degli anni ‘90 a considerare   il petrolio  una     svolta epocale e una via d’uscita dal sottosviluppo.    Il ruolo della cittadinanza ,  a questo punto della cronaca, non appare storicamente rilevante, in quanto essa  si fa     velocemente    convincere   dalla   prospettiva dell’ afflusso di soldi.

SANCTUS VILLANUS HIC VENERATUM


“NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM, HABEMUS PATRONUM”
Sembra ormai non ci siano più dubbi, il Consiglio Comunale si appresta in seduta plenaria alla cerimonia che già da tre anni i fidentini aspettavano, tanto attesa e caldeggiata: LA CONSEGNA DELLE CHIAVI DELLA CITTA’ al nuovo Patrono di Fidenza.
Grandi manifestazioni di giubilo si annunciano in città, le vie principali saranno teatro di grandi luminarie, in piazza Garibaldi verrà allestita una cassa armonica che ospiterà le più grandi bande musicali da orchestra che si esibiranno in musiche di Verdi e di Rossini.
I cittadini di via Berenini e via Cavour saranno invitati ad esporre ai loro balconi coperte di seta in onore del Patrono mentre dalle finestre saranno lanciati petali di rosa e fiori di campo per salutare il lieto evento.
La manifestazione si concluderà nella piazza principale con l’incoronazione del Patrono al quale saranno offerte in forma simbolica le chiavi della città.
Seguiranno canti, balli e tutti potremo brindare stappando bottiglie di spumante.

venerdì 9 marzo 2012

Distrutta la scuola di arte e mestieri della missione di Fra Antonio Trigiante


Al Sindaco di Fidenza Mario Cantini
All'Assessore alle finanze Stefano Tanzi

Carissimi, come ben sapete negli anni scorsi, durante la visita di Fra Antonio Trigiante, Missionario presso la Missione di Quelimane in Mozambico, la passata Amministrazione comunale aveva assunto un impegno  per un aiuto di carattere economico per sostenere l'opera che i nostri connazionali stanno svolgendo in tale territorio.
Nelle scrose settimane un uragano ha distrutto la scuola di arte e mestieri che ospita oltre 500 bambini, oltre ad altre strutture della missione stessa.
So perfettamente che i bilanci comunali non consentono sforamenti di sorta, ritengo tuttavia che l'Amministrazione comunale di Fidenza, anche in virtù di un impegno formale già assunto, e in continuità con le intenzioni della passata Amministrazione, ma non faccio fatica a pensare che possano essere anche intenzioni dell'attuale, vi possa essere oggi un concreto atto di solidarietà verso coloro che hanno meno di noi.
Certo che valuterete con molta disponibilità questa mia segnalazione, vi invio i miei più cordiali saluti
Tonino Ditaranto
Scuola di arte e mestieri distrutta dall'uragano


coloro che volessero dare il proprio contributo in maniera privata possono accedere al sito Missione Mozambico.org dove troveranno tutte le indicazioni

giovedì 8 marzo 2012

8 marzo- 365 giorni all'anno

8 marzo, tutto l'anno.

8 marzo, tutto l'anno.

Sì, non concentriamoci, amici e nemici maschi, vicini e lontani, come ripeteva, a long time ago, Nunzio Filogamo, solo per l'8 di marzo, in un rito ipocrita e in un cerimoniale consumistico, dal fioraio, per uno striminzito mazzetto di mimose ingrigite, od anche per un enorme virgulto dai pallini gialli, da portare alle nostre donne, specie a quelle più odiate; le più amate ne fanno anche a meno. Regaliamo loro, anche e soprattutto a chi non se lo merita, fiori e verzure, per ogni giorno dell'anno; alla fine, secondo la legge del “toujours perdrix!”, vorranno essere perlomeno frustate, con l'ultimo mazzo di fiori; e, magari, si tratta di rose dalle spine enormi...Io trovo, ancora oggi, un poco ambigua l'istituzione di tale festa, al di là del consumismo che vi si è innestato, come succede ormai sempre, dovunque e comunque. Torniamo alle origini; Dio Creatore plasmò un pupazzetto di fango, si spera non da acque sulfuree puteolenti, a sua immagine e somiglianza, e vi spirò dentro il principio vitale; visti i risultati, quel giorno, forse, era affetto da un'alitosi malefica. Ma di che sesso era, la creatura, chi lo sa? Infatti, poi, gli indusse un sonno profondo e ne trasse la donna; ma non si mise in faccende per un'altra statuina d'argilla, diversa dalla prima. Privò Adamo, che in sé conteneva il principio maschile insieme con quello femminile, di un pezzetto di carne e di una scintilla spirituale, e ne formò Eva.

martedì 6 marzo 2012

Una normale mattina in giro per Fidenza


Me ne sto tranquillamente a cazzeggiare con il compiuter quando mi squilla il telefono, ciao Tonì, sono Franco, che fai? Verresti con me a fare un giro? Ma non stavi lavorando? No dopo la nevicata non abbiamo più ripreso.
Infilato il giubbotto scendo e incontro mio fratello che mi sta già aspettando di sotto, comincia a raccontarmi e parlarmi del lavoro che non c’è, ha lavorato una settimana in gennaio prima della nevicata, poi più niente, lo consolo dicendogli che a me e mio figlio va peggio, praticamente fermi ormai da più di un anno, tranne sporadici lavoretti qui e là di qualche settimana con intervalli interminabili di mesi.
Ci fermiamo ad un bar a San Lazzaro per prendere un caffè e li incontriamo alcune persone appoggiate alla ringhiera del bar. Stessa situazione, anche loro ormai fermi da mesi aspettando tempi migliori.
Nella saletta interna altre quattro persone, anch’essi artigiani che giocano a briscola. Salvatò, chiedo ad uno di loro, cu minchia fai qui e lui mi risponde: Tonì, vulessi sfottere? Lo sai bene che l’unico lavora da un anno a questa parte è solo la partita a briscola.

sabato 3 marzo 2012

IL PDL CHIEDE A CANTINI DI SOSTITUIRE L’ASSESSORE DEL PDL

IL PDL CHIEDE A CANTINI DI SOSTITUIRE L’ASSESSORE DEL PDL
Con il comunicato apparso sulla gazzetta di Parma di oggi, con il quale gli organi provinciali del PDL intimano al Sindaco Cantini di sostituire l’Assessore Comerci, credo si sia raggiunto il limite della decenza e della spudorataggine.
Non siamo intervenuti fino a questo momento nelle diatribe interne  e agli ultimi rimpasti della Giunta perché ritenevamo che la politica avesse ben altri compiti da affrontare piuttosto che interessarsi di ridicoli litigi interni che non giovano a nessuno, se non a dare ulteriormente, se ne fosse bisogno, l’immagine di una Amministrazione che dal primo giorno del suo insediamento ha perso più tempo a ricucire strappi che ha disegnare un vero progetto politico di rinnovamento che gli stessi amministratori avevano ventilato subito dopo le elezioni della primavera 2009.

venerdì 2 marzo 2012

Rassegnazione

Popolo sottomesso e piegato
con rassegnazione vivi la sconfitta,
assisti al pasteggiare dei lupi,
sbranano le tue stanche membra,
denti affilati penetrano
nelle tue carni dissanguate,
immobile rimani al tuo cippo,
e catene ti avvolgono
a scontare la giusta punizione
per aver smesso di pensare.
Ai lupi seguiranno gli avvoltoi,
i vermi banchetteranno i tuoi resti,
più nulla resterà di te
che pure eri potente,
ma che chinasti il capo
e ai potenti della terra
offristi la tua resa.
t.m.