sabato 28 gennaio 2012

IL LAVORO E' UN BENE COMUNE- ROMA 11 FEBBRAIO 2012

PER LE PRENOTAZIONI PER I PULMAN CHE PARTONO DA PARMA 
CGIL FIDENZA TEL. N.0524522612

Ripensi all’Alta velocità Torino-Lione: appello al premier Monti


Ripensi all’Alta velocità Torino-Lione: appello al premier Monti
Ivan Cicconi, Luca Mercalli, Marco Ponti e Sergio Ulgiati inviano una lettera aperta al presidente del Consiglio, invitandolo "sulla base di evidenze economiche, ambientali e sociali" a riconsiderare il progetto della nuova linea ferroviaria che unirebbe il Piemonte alla Francia attraverso la Val di Susa

di Ivan Cicconi, Luca Mercalli, Marco Ponti e Sergio Ulgiati, da altreconomia.it

Onorevole Presidente,
ci rivolgiamo a Lei e al Governo da Lei presieduto, nella convinzione di trovare un ascolto attento e privo di pregiudizi a quanto intendiamo esporLe sulla base della nostra esperienza e competenza professionale ed accademica. Il problema della nuova linea ferroviaria ad alta velocità/alta capacità Torino-Lione rappresenta per noi, ricercatori, docenti e professionisti, una questione di metodo e di merito sulla quale non è più possibile soprassedere, nell’interesse del Paese. Ciò è tanto più vero nella presente difficile congiuntura economica che il suo Governo è chiamato ad affrontare.

giovedì 26 gennaio 2012

28 gennaio 2012 insieme per dire no alla TAV

NO TAV, UNA GARANZIA PER IL FUTURO
Noi vogliamo costruire un futuro per tutti
Politici, amministratori, affaristi tenetevi le vostre macerie
Ve le porteremo a Torino il 28 gennaio 2012.
Porteremo macerie della Maddalena di Chiomonte: pezzi di alberi tagliati per fare posto al
non cantiere, pezzi di recinzione, bossoli di lacrimogeni che hanno gasato e ferito persone
e piante, pietre lanciate, ecc…
Vi restituiamo le macerie che state creando.
Le macerie dell'informazione che spesso non è corretta, le macerie della libertà di tutti
ferita dalla militarizzazione di un'intera valle, le macerie del denaro pubblico che si sta
sprecando in una grande opera inutile e dannosa di cui approfitteranno soprattutto mafie e
affaristi, le macerie di quello che voi chiamate sviluppo e crescita e che invece porta crisi
sociale ed economica.
Noi non ci stiamo e continueremo ad opporci con la sola forza della nonviolenza
popolare con forme di disubbidienza civile, di boicottaggio, di non collaborazione, di
resistenza, di determinazione nella ricerca della giustizia.
Noi non ci stiamo e continueremo a impegnarci per costruire una società e un mondo
in cui le ricchezze siano redistribuite in modo più equo, in cui le risorse necessarie per il
bene di tutti si trovino tagliando le spese militari e colpendo le grandi ricchezze non
produttive, in cui i beni comuni siano al centro: lavoro, scuola, sanità, servizi per le
persone più fragili, trasporti locali, cultura…
Invitiamo i cittadini di Torino, della Valsangone, dei comuni della
Collina Morenica, della Val di Susa a ritrovarsi sabato 28 gennaio alle
h.14,30 in piazza Carlo Felice.
Per garantire gli affari all’alta velocità, si cancellano servizi, si impongono costi elevati ai
viaggiatori, si eliminano tratte, si peggiora il servizio per i pendolari, si licenziano lavoratori:
testimoniamo con la nostra presenza nell’area della stazione la nostra solidarietà ai
ferrovieri in lotta per difendere il proprio posto di lavoro.
Invitiamo tutti a portare o indossare un cartellone che esprima le ragioni contro il Tav ed un
messaggio costruttivo e di impegno per difendere le nostre colline, le nostre montagne, le
nostre città.
Cercheremo il dialogo con i cittadini per le strade del centro, i nostri cartelli parleranno
delle ragioni della nostra lotta, le performance teatrali che faremo in piazza Castello
porteranno sotto gli occhi di tutti la quotidianità di una valle militarizzata.
Al termine porteremo le macerie a chi le ha prodotte, a chi costruisce muri invece di
ascoltare, a chi vuole continuare a distruggere i beni comuni.
per info vai sui siti www.notav.eu - www.notav.info - www.notav-valsangone.eu
www.notavtorino.org - www.ambientevalsusa.it - www.lavallecheresiste.info

mercoledì 25 gennaio 2012

Capitani coraggiosi e razze umane

Contraddicendo qualsiasi teoria, degna di tal nome, di sociologia, antropologia e psicologia delle masse, l'esimio columnist di Der Spiegel, Jan Fleischhauer, torna a scrivere di razze umane superiori, come quella anglosassone, ed inferiori, come quelle mediterranee, in ispecie quella italica, addirittura mettendo in dubbio che si possa definire come tale, e non solo e soltanto un'accozzaglia di individui bipedi, il cui sport nazionale è il “Bella figura”, in una sequela logorroica, accompagnata da mimiche buffe ed arti superiori mulinanti. Sulle colonne della rivista teutonica, che già ci aveva definito come gente da P38, spaghetti, mandolino e fiasco di vino, egli prosegue, ricordandoci ai suoi connazionali come tipi da spiaggia, gradassi e smargiassi; soprattutto, a differenza di tedeschi ed inglesi, tendenzialmente vigliacchi. Gli italiani, egli asserisce, sono tutti degli Schettino, perchè meravigliarsi del gesto di costui? Persino la crisi finanziaria ed economica attuale è da imputarsi a noi, eurosudisti peninsulari. E' chiaro ed assodato che questi sono discorsi prima ancora che razzisti e xenofobi, totalmente idioti, dato che non esistono “caratteri nazionali”, ma semmai certe tendenze di comportamento. Potremmo, noi italiani, rispondergli che non ci sarebbe da meravigliarsi che un discorso del genere lo faccia un tedesco, cioè l'appartenente ad un popolo che di pregiudizi razzisti se ne intende a meraviglia; ma evitiamo. Ci sono cretini tedeschi e cretini italiani, se Dio vuole. Comunque, da povero omarino della strada, addirittura del vicolo, io credo che Der Spiegel ci dovrebbe delle scuse. Sulla nave Concordia, il giornalista -chiamiamolo così per convenzione- tedesco, dimentica i tanti comportamenti eroici, sia tra l'equipaggio che tra i turisti; così come omette che tutti gli abitanti dell'isola del Giglio si sono mobilitati per soccorrere i poveri naufraghi della nave da crociera, senza chiedere loro a quale popolo appartenessero. E, tra i vili della marineria italiana, esiste anche un De Falco; è vero che Schettino, purtroppo, su Know your meme, è divenuto, appunto, un “meme”, ma gli si è accostato anche l'ordine perentorio di De Falco, “Vada a bordo, ca...o!”. Dio benedica i teutoni ed imponga, sul capo di Fleischhauer, la Sua mano paterna, pietosa e misericordiosa; spesso, troppo spesso, certi tedeschi non sanno quel che si fanno e che fanno agli altri e dimenticano l'ammonimento di Cristo, circa le travi e le pagliuzze nei globi oculari. A buon intenditore, poche parole, specie in vista della Giornata della Memoria.
Franco Bifani

venerdì 20 gennaio 2012

E' A RISCHIO LA DEMOCRAZIA


E’ a rischio la Democrazia
Il movimento cosiddetto dei “forconi” (già il nome è tutto un programma) partito dalla Sicilia, rischia di coinvolgere altre regioni italiane senza che alcuno abbia fino a questo momento fatto sapere il proprio pensiero e quel che è peggio sottovalutando o minimizzando ciò che sta succedendo.
In una Italia ormai priva di una classe dirigente credibile, le spinte qualunquiste assumono sempre più vigore alimentate dalle giuste rimostranze di un popolo ormai ridotto alla fame sempre più stritolato da un potere politico ed economico che usa metodi da strozzinaggio per portare l’Italia ad un livello sempre più maggiore di povertà.
Fu in Sicilia che nacquero i primi movimenti per il pane, ribattezzati fasci siciliani che crearono i presupposti per la marcia su Roma e la presa del potere da parte di Mussolini.
Oggi come allora le similitudini sono molte evidenti, cosi come coloro che rimanendo nell’ombra fomentano la rivolta per creare le condizioni di una nuova marcia su Roma.
Dietro il movimento dei Forconi e dietro le giuste rimostranze di persone realmente ridotte alla fame, si nascondono i grossi latifondisti, i mafiosi, le grosse compagnie di autotrasporti e di armatori di pescherecci, oltre naturalmente a gruppi reazionari come quelli di Forza Nuova. Testimonianze dirette di piccoli imprenditori siciliani parlano di forzature nel far chiudere le attività commerciali, pena lo sfascio del negozio. Dovrebbe bastare solo questo per farci capire chi ci troviamo di fronte e quali sono i reali obbiettivi del movimento.
Possibile che a nessuno venga il dubbio che una volta approvata la manovra finanziaria del Governo Monti oggi l’obbiettivo possa essere quello di far cadere il Governo per impedire che si metta mano alle liberalizzazioni e alla legge elettorale?
L’Italia o si salva tutta o affonda per intera e l’unico modo per salvarsi è quello di prendere di petto l’intera situazione di tutte le categorie di lavoratori, senza spinte corporative, senza demagogie e soprattutto salvaguardando la democrazia e la libertà di ognuno di noi.
Altre volte abbiamo dovuto affrontare situazioni delicate e pericolose per la Democrazia in Italia nel passato, mi torna in mente il Governo Tambroni del 1960, ma allora avevamo una sinistra e un movimento sindacale ancora credibile che impedì il colpo di stato formando un muro all’avanzata delle forze reazionarie non senza perdite di vite umane lasciando sul selciato i giovani corpi di cinque ragazzi a Reggio Emilia. Oggi purtroppo ne la sinistra, ne il sindacato gode più di quella credibilità, in qualche modo solo la FIOM mantiene oggi un rapporto stretto con i lavoratori, per questo il mio appello è rivolto in primo luogo alla FIOM e a tutti i lavoratori e coloro che hanno a cuore la Democrazia, per farsi garanti affinchè l’Italia che ancora ricorda i disastri del fascismo sappia in qualche modo respingere le spinte reazionarie ed affrontare con dignità e serietà la strada che ci permetta di uscire fuori dalla crisi.
Tonino Ditaranto